• di Mario Donnici •
{Tempo di lettura: 4′. Se preferisci, ti consiglio di leggere ascoltando questo brano}
Alexa Meade, artista californiana 30enne uscita dal prestigioso Vassar College, ha un approccio innovativo all’arte. A dirla tutta ha inventato un nuovo modo di intendere l’arte attraverso una tecnica che trasforma otticamente il mondo a 3 dimensioni in un dipinto a 2 dimensioni. Una vita di schizzi su tela non fa per lei. Piuttosto, seleziona un soggetto e lo dipinge, letteralmente. Ma come?
Nei suoi lavori tutta la scena è opera d’arte. Così persone, sedie, cibo, qualsiasi cosa, sono ricoperte da uno strato di vernice che imita quello che c’è sotto. Molti in America hanno ribattezzato la sua tecnica pittorica “un trompe l’oeil al contrario” (tale tecnica, infatti, letteralmente “inganna l’occhio” e consiste nel dipingere figure in maniera talmente realistica da farle sembrare tridimensionali). La sua arte però non può essere permanente e dunque risulta difficilmente riproducibile perchè la vernice viene via dopo un rapido lavaggio. I vari lavori, quindi, devono essere fotografati (e per lei il no a Photoshop è tassativo) per poi diventare fruibili successivamente. Il soggetto stesso si vede per la prima volta solo in foto, apprezzando dei particolari di se stesso che nel corso di un’intera vita non aveva mai notato.
“Quando si dipinge su tela lo si fa a temperatura ambiente, un corpo invece ha una temperatura differente e cambia a seconda dello stato d’animo, la vernice asciuga molto più velocemente.”
Per questo motivo i “quadri viventi” di Alexa Meade hanno richiamato un successo arrivato a sorpresa e nato nel seminterrato dei propri genitori nel 2008 come un hobby. A quel tempo, infatti, era una studentessa di scienze politiche al suo ultimo anno di università che durante l’estate aveva lavorato sulla campagna di Obama come aiuto stampa. Una studentessa affascinata dalle ombre, o più precisamente dall’assenza di luce e dai continui cambiamenti che questa provoca su qualsiasi cosa. Proprio quell’esperienza le è servita per capire quanto le sue inclinazioni artistiche non potessero più essere ignorate, le è servita a capire quanto sia importante mettersi in discussione…
“..anche quando la vita ci pone davanti la scelta di abbandonare per sempre il sogno di lavorare seduta ad una scrivania per il governo a Washington DC e rimboccarsi le maniche per imparare a dipingere come lavoro.”
Così ha iniziato a provare con delle pietanze molto comuni ma allo stesso tempo impensabili come un toast o un uovo fritto. Poi è passata a sperimentare ricoprendo le cose di vernice: dagli alberi ai fili d’erba mirando ad esaltare proprio ciò che era sotto la vernice e catturarne tutte le sfaccettature. Ed il passaggio dalla natura al corpo umano è arrivato quasi immediatamente.
“Penso sia anche imprevedibile trovare qualcosa di strano nelle cose familiari, finchè si è disposti a guardare oltre quello che è già evidente. Vedere qualcosa oltre la superficie, nascosto nell’ombra e riconoscere che c’è altro oltre a quello che appare a prima vista.”
Ora, avete mai sentito parlare del principio di indeterminazione di Heisenberg ? Si tratta di quel principio per cui può essere modificata la realtà tramite la semplice osservazione, per il solo fatto di osservare le particelle più piccole. D’altronde anche in quel caso avviene un impoverimento della realtà stessa, che dopo l’intervento umano risulta meno ricca, meno piena e profonda: in un certo senso perde una dimensione. Ed è proprio quello che fa Alexa Meade, riducendo l’ambiente e gli individui che lo popolano a disegni bidimensionali. Se è vero quindi che ogni tentativo di cogliere la realtà è una sua riduzione, le innovative opere della geniale artista, come lei stessa proclama, hanno la stessa nobiltà e ragion d’essere delle scoperte dei fisici teorici.
“L’arte è un modo di interpretare il mondo. La Fisica un altro. Non credo debbano essere necessariamente separati, anzi: potrebbero fondersi per svelare alcuni misteri che ci circondano.”
Vi lasciamo a questo illuminante intervento (realizzato per ted.com) in cui Meade mostra fotografie di alcuni dei suoi risultati più stravaganti e condivide un nuovo progetto che coinvolge persone, ambienti, pittura e…. latte!!
• di Mario Donnici •