sportello antistalking

SPORTELLO ANTISTALKING “ANNA”

SPORTELLO ANTISTALKING “ANNA” (Antistalking Notions and New Awareness)

Lo sportello Antistalking Anna nasce con l’intento di fornire un supporto psicologico e legale a tutte le donne vittime di stalking.

Mira ad incrementare le conoscenze sul fenomeno degli atti persecutori e di tutte le conseguenze ad esso associate.

Lo sportello Antistalking, previo appuntamento, offre colloqui gratuiti di orientamento e supporto alle donne vittime di stalking nonché un primo incontro gratuito con una legale.

È stato predisposto un numero di telefono 392 7090510 attivo dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 20:00 e una mail [email protected]

Coordinatrice del progetto: Dr.ssa Sonia Minati

In memoria di Anna Costanza Baldry, Docente Universitaria, Psicologa, Criminologa, studiosa e ricercatrice al livello internazionale che ha dedicato tutta la sua vita al contrasto di ogni qual forma di violenza sulle donne.

È stata la fondatrice e responsabile dello sportello AntiStalking “Astra” di Roma, conducendo nel corso degli anni numerose ricerche sul fenomeno dello stalking e sull’impatto che gli atti persecutori hanno sulle vittime.

Responsabile di numerosi progetti scientifici, sia italiani che europei, è stata consulente esperta per le Nazioni Unite, per la NATO, per l’OCSE su progetti e corsi di formazione riguardanti la violenza di genere.

Promotrice di innumerevoli iniziative a favore della tutela delle donne vittime di violenza e dei loro figli, si deve anche al suo impegno l’approvazione della legge sugli “orfani speciali”, i figli che hanno perso la mamma in seguito a un episodio di femminicidio commesso dal padre.

Nel 2015 le è stato conferito dal  Presidente Mattarella l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “Per la professionalità e costanza con cui dedica le sue ricerche e la sua attività al contrasto alla violenza sulle donne”, entrando a pieno titolo tra coloro che il presidente Mattarella definì “I Nuovi Eroi”.

L’intervista alle nostre socie Sonia Minati Psicoterapeuta e Sara Negrosini – Psicologa e Psicoterapeuta andata in onda ieri su Cusano Italia TV sul canale 264 nel programma “Sfide quotidiane” condotto da Robera Sias.
Le dottoresse parlano del servizio promosso dalla nostra Associazione: lo SPORTELLO ANTISTALKING ANNA

COS’E’ LO STALKING

Con il termine stalking s’intendono tutti quei comportamenti medianti i quali una persona, lo stalker, importuna un altro individuo, la vittima, con continue ed indesiderate intrusioni a tal punto da provocare stati di ansia o paura.

Queste condotte indesiderate possono essere classificate in tre tipologie :

◾️Comunicazioni indesiderate. Le comunicazioni indesiderate vengono rivolte di solito in maniera diretta e possono essere anche sottoforma di minaccia o ingiuria.Si tratta di telefonate, messaggi, mail, whatsapp, contatti sui social network, invio di bigliettini…;

◾️Contatti indesiderati. Comprendono tutti quei comportamenti utilizzati al solo scopo di avvicinare la vittima;

◾️ Comportamenti associati. Spesso avvengono all’insaputa della vittima, hanno lo scopo non solo di danneggiarla e infastidirla, ma anche di dimostrare l’assoluto controllo che lo stalker può esercitare sulla vita di queste persone.

Il fenomeno dello stalking non deve essere riferito unicamente alle evidenti condotte minacciose o ma anche a tutti quei comportamenti sottili, insidiosi e persistenti, messi in atto da un molestatore, che vengono vissuti dalla vittima con angoscia e apprensione.

Questo corollario comportamentale si muove lungo un continuum i cui estremi sono, da un lato l’interesse e dall’altro una pericolosa aggressività, passando attraverso la delusione, la frustrazione, e la rabbia.

CHI SONO GLI STALKER

Il primo sistema di classificazione degli stalker è stato proposto nel 1993 da Zona, Sharma e Lane,  che suddividono gli stalker in :

◾️ “Inseguitori Ossessivi” : ex partner o colleghi di lavoro, che hanno molestato le proprie vittime, o in seguito ad un loro netto rifiuto o per la convinzione di aver subito dalle medesime dei torti.

◾️ “Amanti Ossessivi” : soggetti psicotici che sono mossi dall’idea di essere stati amati dalla vittima o da un’intensa infatuazione per l’oggetto delle loro attenzioni.

Tale tipologia viene definita dall’assenza di una precedente relazione con la vittima, “conosciuta” o attraverso i media o in modo casuale e non diretto; dall’alta incidenza di schizofrenia e disturbo bipolare; da un passato caratterizzato da scarse relazioni affettive.

◾️ “Inseguitori Erotomani” : che credono fermamente di essere amati dal molestato senza aver mai avuto con esso alcuna relazione sentimentale ( in questa categoria non rientrano gli ex partner). Questo comportamento è conseguenza di un disturbo delirante, bipolare o schizofrenico. L’erotomania rappresenta una frazione marginale dello stalking.

Oltre all’erotomania si possono contare altre tipologie di delirio”passionale” guidati dall’odio, dalla collera, dalla gelosia, dalla vendetta. Questi ultimi si possono riscontrare principalmente negli stati paranoici e molto spesso conducono a reazioni tragiche.

Per quanto riguarda il “delirio di gelosia”, gli elementi che lo caratterizzano sono il dolore per la perdita o la minacciata perdita dell’oggetto d’amore, l’ostilità verso il rivale e la persona amata, una grave lesione al narcisismo con un insopportabile e doloroso abbassamento dell’autostima. È importante sottolineare che il soggetto affetto da gelosia delirante si muove con il preciso intento di confermare i suoi sospetti attraverso prove “inconfutabili”; ma queste prove sono spesso banali e insufficienti.

Per quanto riguarda le modalità di azione possiamo trovare :

◾️ i “ripetitivi”, i quali seguono, tipicamente, la vittima in maniera intensa ma per poco tempo; solitamente sono perfetti sconosciuti. In maniera rapida tentano di abbordare la vittima, intrattenere una conversazione, e occasionalmente ricorrono a telefonate o sms e tanto rapidamente interrompono il pedinamento.

◾️ i “perduranti” che al contrario dei primi, persistono per più di due settimane e possono seguire per mesi, addirittura per anni. Questi sono i più pericolosi, infatti il loro comportamento può sfociare in aggressioni o omicidi.

Per quanto concerne le motivazioni che portano queste persone a diventare stalker, vengono distinte cinque tipologie:il risento;

◾️ il respinto;
◾️ il bisognoso d’affetto;
◾️ il corteggiatore incompetente;
◾️il predatore.

Lo stalking è, dunque, il prodotto di un conflitto esistente tra il bisogno di un individualismo senza vincoli e il desiderio di un’intimità idealizzata.

I comportamenti di stalking, non sono semplicemente inaccettabili, ma si configurano come veri e propri reati e si inquadrano come riflesso delle modificazioni dei ruoli e delle aspettative delle donne nelle società occidentali contemporanee.

Una parte significativa dei casi di stalking si costituisce, infatti, come il tentativo da parte di uomini di reinserire forzosamente le donne nel tradizionale ruolo di accondiscendenza e accettazione della costruzione maschile delle relazioni e del corteggiamento.

COSA DICE LA LEGGE

Il reato di stalking è entrato a far parte dell’ordinamento penale italiano mediante il d.l. n. 11/2009 (convertito dalla l. n. 38/2009) che ha introdotto, all’art. 612-bis c.p., il reato di “atti persecutori”, il quale punisce chiunque “con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita“.

L’elemento costitutivo, ai fini dell’integrazione del reato di cui all’art. 612-bis c.p., è principalmente, come dispone la norma, la reiterazione delle condotte persecutorie, atte a cagionare nella vittima un “perdurante e grave stato di ansia o di paura“, a ingenerare un “fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva“, ovvero a costringerla ad alterare le “proprie abitudini di vita“.

Allo scopo di prevenire la consumazione del reato di atti persecutori, l’art. 8 della l. n. 38/2009 ha previsto anche che la persona offesa possa ricorrere alternativamente, prima di proporre eventuale querela, ad una “procedura di ammonimento“.

Tale procedura mira a far desistere lo stalker dalle attività persecutorie attraverso un invito allo stesso rivolto, attraverso le autorità di pubblica sicurezza, a desistere dalle attività persecutorie e ad interrompere ogni interferenza perpetrata nella vita del richiedente.

    SONIA MINATI
    Condividi:
    associazionemind

    associazionemind

    Associazione culturale no profit di benessere psico-corporeo