BRUXISMO: COS’E’?
Con Bruxismo si intende il disturbo da digrignamento dei denti (da distinguere dal serramento), che si verifica specialmente durante la notte, trattandosi di un fenomeno involontario, si verifica in particolare nella seconda fase del sonno, molto meno frequentemente nella fase R.E.M. anche se non è possibile escluderlo.
È un fenomeno che coinvolge le arcate dentarie e i muscoli facciali e l’articolazione l’articolazione temporo-mandibolare.
Questo disturbo è in continuo aumento – ne soffrono in Italia circa 15-18 milioni di persone, inclusi i bambini – caratterizzato da iperattività dei muscoli masticatori.
Esistono due tipologie di bruxismo:
- Bruxismo primario: si riscontra in soggetti in salute che semplicemente scaricano la tensione e lo stress digrignando i denti
- Bruxismo secondario: il digrignamento dentale deriva dall’assunzione di sostanze stupefacenti o particolari sostanze chimiche o farmaceutiche quali farmaci anti-psicotici, antidepressivi e sostanze stupefacenti in genere.
Il bruxismo porta con sé altre patologie quali:
- Corrosione dello smalto a causa dello sfregamento dentale
- Maggiore esposizione alle carie
- Scollamento gengivale e, quindi, disturbi come piorrea e gengivite
- Danneggiamento dell’osso alveolare (nei casi più gravi)
- Mal di testa e dolore alla mandibola al risveglio
BRUXISMO: LE CAUSE
Diversi sono i fattori che possono favorire il bruxismo:
- Ansia
- Stress
- Depressione
- Difetti di occlusione
- Disturbi del sonno
- Problemi a livello emotivo e psicologico
- Elevata sensibilità allo stress psico-sociale
- Assunzione di determinati farmaci antidepressivi e antipsicotici
Vi sono poi altri fattori che possono incrementare il disturbo e che, quindi, andrebbero evitati:
- Fumo
- Consumo eccessivo di caffeina
- Abuso di alcool
- Utilizzo di droghe
Le cause di questa condizione molto spesso risiedono nello scarico delle tensioni o dello stress. Tra i fattori predisponenti ci sono infatti la tensione nervosa, lo stress e l’ansia e, persino, il senso di competizione nello sport.
I denti si stringono nel momento in cui siamo sottoposti ad un periodo di stress prolungato. L’associazione tra bruxismo e stress è sostenuto, da una serie di evidenze empiriche. Diversi studi diversi hanno osservato, in pazienti con bruxismo, livelli più elevati di catecolamine urinarie e cortisolo, entrambe sostanze chimiche legate allo stress, oppure una elevata sensibilità allo stress psicosociale. Inoltre, sembra che i bruxatori presentino più frequentemente sintomi d’ansia, depressione, ansia fobica e ideazione paranoide rispetto a gruppi di non-bruxatori.
A favorire la diffusione di questo disturbo sono anche i ritmi di vita sempre più stressanti e alcuni comportamenti a rischio, quali il fumo o il consumo di alcolici; fra i giovani, inoltre, può manifestarsi come effetto secondario di alcune droghe sintetiche, come l’ecstasy.
BRUXISMO: COME PUO’ AIUTARE L’OSTEOPATIA ASSOCIATA ALLA PSICOTERAPIA
Un importante supporto all’odontoiatria può essere fornito da parte dell’osteopatia risolvendo il problema legato alla malocclusione dentale, alle problematiche dell’ATM e le tensioni dei muscoli facciali, nonché quelle cervicali.
Attraverso la manipolazione osteopatica sull’aerea cranio-sacrale sull’apparato masticatore e sul tratto cervicale della colonna vertebrale, è possibile diminuire le tensioni presenti in questa zona apportando anche un notevole sollievo a livello di stress che, come abbiamo visto, può rappresentare una delle cause scatenati del bruxismo.
La strategia vincente è quella che associare l’intervento Osteopatico a quello Psicoterapeutico ad approccio umanista-bioenergetico per eliminare alla fonte la causa del fenomeno. La psicoterapia risulta efficace per trattare i fattori scatenanti del bruxismo, ossia il modo di reagire dell’individuo ai fattori stressogeni che causano il bruxismo. L’utilizzo di tecniche di rilassamento muscolare o meditazioni possono essere utili per attenuare la frequenza e l’intensità dell’attività di bruxismo e quindi prevenire gli effetti sui denti e sul dolore.