• di Sara Negrosini •
I nuovi Disturbi Alimentari
Negli ultimi vent’anni molto è stato detto sui Disturbi Alimentari, attirando l’attenzione non solo di clinici e specialisti, ma anche dei mass media. Quando si parla di questi disturbi, generalmente si pensa all’Anoressia e alla Bulimia. Questi, però, sono solo due dei tanti Disturbi del Comportamento Alimentare, i quali sono stati considerevolmente riorganizzati anche alla luce della diffusione di nuove forme patologiche.
Se per molti il cibo è un nemico da tenere a distanza, per tanti altri è diventato sempre più un’ossessione, un qualcosa d’irrinunciabile. Spesso dietro a questi pensieri si nascondo alti livelli di ansia e di stress. Uno dei disturbi in forte crescita oggi è il Night Eating Syndrom – Sindrome da alimentazione notturna (NES).
Tale disturbo sembrerebbe essere legato proprio allo stress. Il soggetto soffre di perdita di appetito durante il giorno, eccessiva fame (iperfagia) serale/notturna ed insonnia, a causa di un’inversione del normale ritmo ormonale fra notte e giorno, che porta ad un crollo dell’umore durante i risvegli; in tal modo si stabilisce un rapporto diretto tra depressione, fame e risvegli notturni.
I soggetti affetti da questa patologia hanno la consapevolezza e il ricordo di aver mangiato e ciò comporta tanto disagio, poiché presentano anche difficoltà ad addormentarsi e frequenti risvegli notturni contraddistinti dalla necessità di mangiare per riuscire a riprendere sonno. Tutto ciò va ad attaccare anche la salute mentale del soggetto, il quale presenterà maggiori difficoltà a regolare le proprie emozioni.
Tipicamente le persone affette da NES si svegliano la mattina senza alcun appetito e tendono a saltare la colazione e a volte anche il pranzo. Verso sera ritorna il loro interesse per il cibo e tendono a mangiare in eccesso a cena e dopo cena. Inoltre, hanno episodi di alimentazione durante i risvegli notturni circa l’80% delle volte. Chi soffre di questo disturbo riferisce di non riuscire a dormire a meno che non assuma del cibo e il mangiare prima di andare a dormire ha un effetto rilassate e calmante che aiuta ad addormentarsi.
Gran parte delle persone hanno ritmi di vita sempre più accelerati e sregolati che purtroppo incrementano il numero e la tipologia dei disturbi del comportamento alimentare.
In particolare si sta espandendo il Nibbling: i soggetti a rischio non hanno un vero e proprio problema di peso, ma soffrono di depressione o sindrome ansiosa, che li induce, nella maggior parte dei casi quando assaliti dalla noia, a mangiare continuamente fino a diventare un’ossessione.
La tendenza a spizzicare fuori dai tre classici pasti principali giornalieri diviene una vera e propria abitudine, e si tende quindi a mangiare durante la giornata cibi preferiti, o cibi che usualmente non si è abituati a mangiare all’interno dei pasti.
Queste trasgressioni avvengono nel corso dei lunghi pomeriggi, magari davanti al televisore.
Tra tutti i disturbi alimentari più in voga tra gli adolescenti, sta nascendo anche una nuova pericolosa “moda”: la “Drunkoressia”. Ragazze digiune, a volte anche per quarantotto ore, e poi alcol ingerito a stomaco vuoto. La tendenza a eccedere con l’alcol è molto diffusa fra anoressiche e bulimiche, che lo usano in relazione al loro disturbo. File di bicchierini di superalcolici che bevono, uno dietro l’altro, per sentirsi sazie e disinibite.
Il termine drunkoressia esprime uno strano e pericoloso comportamento alimentare diffuso particolarmente fra le adolescenti: mangiare sempre meno fino a digiunare per poi assumere rilevanti quantità di bevande alcoliche. Sostanzialmente è considerata una variante dell’anoressia ma con una peculiarità: si rinuncia al cibo per bere di più.
Questa novità americana è già sbarcata in Italia da qualche anno. Le modalità sono quasi identiche: le ragazze digiunano fino a sera, cercano di resistere ai morsi della fame bevono acqua a volontà, caffè, fumano sigarette a gò-gò e masticano chewinggum. L’obiettivo è ben preciso: arrivare a stomaco vuoto all’ora dell’happy hour, dove poi possono ingurgitare cocktail alcolici senza freno.
La volontà di dimagrire non è lo scopo principale come nell’anoressia, ma è essenziale per aumentare l’assunzione di alcol che, attraverso i suoi zuccheri, procura un senso di sazietà che permette di non avvertire la fame. Alcune assumono alcool per sedare l’ansia di aver mangiato troppo. Alla base comunque c’è sempre un disagio, un’espressione d’insicurezza e difficoltà a interagire con i pari.
I Disturbi del Comportamento Alimentare sembrano dunque portare a due diversi tipi di atteggiamento: il rifiuto categorico del cibo o una sua totale dipendenza. Raggiungere un buon equilibrio con il cibo risulta sempre più di difficile gestione. Siamo vittime non solo degli stereotipi proposti dal mondo televisivo, ma anche di ritmi frenetici di vita e di lavoro. I pasti principali diventano superflui, una perdita di tempo; le ore non bastano mai e lo stress è in continuo aumento.
Riscoprire i sapori e i piaceri del cibo, sembra quasi un consiglio banale e forse anche poco utile da poter dare in questi casi, potendo utilizzare solo poche parole scritte. Preferisco concludere con un’invito alla riflessione, citando lo scrittore François de La Rochefoucauld:
Mangiare è una necessità. Mangiare intelligentemente è un’arte
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