• di Francesca Mamo •
Recenti studi, condotti dai ricercatori Lora E. Park, Ariana F. Younge e Paul W. Eastwick, hanno dimostrato come una relazione romantica possa cambiare in relazione alla distanza fisica ed emotiva tra due partner.
Nel loro studio, i ricercatori hanno utilizzato un campione di 105 uomini, ai quali sono state presentate due tipologie di donne: la prima era risultata particolarmente brillante in materie come inglese e matematica, in misura largamente maggiore rispetto a loro, mentre la seconda aveva avuto meno successo. Nella seconda parte della ricerca, agli uomini è stato somministrato un test che misurava il loro quoziente intellettivo; alla fine del test, gli è stato detto che avrebbero incontrato una donna che in quella stessa performance aveva ottenuto un punteggio superiore al loro. Com’è andato l’incontro? La maggior parte degli uomini hanno ritenuto poco attraente la donna in questione, prendendone le distanze e non manifestando il desiderio di uscire con lei. Secondo i ricercatori, gli uomini che avevo preso parte all’esperimento si erano sentiti minacciati dal quoziente intellettivo delle ragazze, perdendo di conseguenza interesse nei loro confronti.
“Abbiamo scoperto che gli uomini preferiscono le donne che sono più intelligenti di loro in situazioni psicologicamente distanti. Gli uomini si basano sulle loro preferenze ideali quando una donna rimane ipotetica o semplicemente immaginata“, ha detto Lora Park, “ma quando dovevano interagire dal vivo, gli uomini si sono rivelati meno attratti da una donna che li ha superati in intelligenza, in quanto si sono sentiti minacciati nel loro ego”.
Nello studio, i ricercatori hanno trovato che la differenza tra la vera affinità e l’apparente desiderabilità diventa più chiara quando la distanza tra due persone si accorcia. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Personality e Social Psychology Bulletin.
Precedenti ricerche hanno dimostrato che le somiglianze tra gli individui possono influenzarne l’attrazione. Questa nuova serie di studi suggerisce, invece, che la distanza psicologica – da intendersi come vicinanza o lontananza rispetto al proprio sé – gioca un ruolo chiave nel determinare l’attrazione.
“E’ la distinzione tra l’astratto e l’immediato”, dice Park. “C’è uno scollamento tra ciò che le persone sembrano in potenza, quando ancora sono sconosciute, e quando quella stessa persona è con loro in qualche contesto sociale immediato.” Anche se il centro della ricerca di questo studio era l’attrazione romantica e, in particolare, l’interesse degli uomini alle donne, Park dice che il risultato potrebbe potenzialmente delineare un fenomeno più ampio, ad estendersi anche ad altre situazioni interpersonali.
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