Riconoscere la violenza sessuale attraverso la storia del consenso violato di Lucia.
Lucia è una donna. Una donna segnata da una storia familiare, sociale e culturale. La sua storia è comune ad altre donne che come lei hanno incontrato un uomo violento durante il cammino della vita.
La violenza agita contro le donne è trasversale, non conosce razza, religione, cultura o ceto sociale. Le donne come Lucia sono figlie, madri, compagne o ex mogli; sono bambine, adolescenti e donne adulte.
Lucia è una vittima di violenza sessuale. La storia d’amore con Marco è iniziata come tante altre relazioni, la conoscenza, il corteggiamento, la condivisione di giornate felici. Un giorno Lucia ha subito dal suo partner il primo abuso sessuale, una violenza carnale. Il consenso negato di Lucia non è stato ascoltato, non è stato preso in considerazione, è stato violato.
La violenza sessuale è un reato, un crimine, una condotta punita dalla legge.
“Lucia conosce Marco in un bar del suo quartiere. Si incontrano spesso per prendere un caffè, poi per una cena e una passeggiata al parco. Lucia pensa di aver incontrato un uomo educato, rispettoso e gentile. Marco non assomiglia a suo padre, grande bevitore che passa intere giornate alla sala slot dell’amico Alfredo. Pensa tra sé e sé che sua madre deve avere una grande forza per gestire la casa, la famiglia, per dedicarsi alla cena e poi vederla scaraventata a terra ogni sera. Umiliata per le sue capacità.
Lucia è cresciuta in una casa dove la violenza domestica, economica, fisica e psicologica nei confronti di sua madre e di lei ha rappresentato la quotidianità.
Quando Lucia conosce Marco crede nell’amore che potrà ricevere finalmente da un uomo. Marco la corteggia, la fa sentire importante, preziosa e inviolabile. In poco tempo Lucia viene allo stesso modo condizionata, allontanata dalla sua famiglia, dalle sue amicizie; si trova costretta a rimanere in casa e a non poter uscire da sola. Marco diventa una furia se disobbedisce.
Lucia ha paura. Lucia la sera in cui ha subito la prima violenza sessuale ha provato a negare la sua volontà, l’ha esplicitata a Marco. Lucia è una vittima di violenza.”
Il codice penale punisce la violenza sessuale, all’articolo 609-bis, la condotta di colui che con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali e quella di colui che induce un altro soggetto a compiere o subire atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della vittima al momento del fatto o traendola in inganno per essersi il colpevole sostituito ad altra persona.
VIOLAZIONE DEL CONSENSO
La violenza sessuale si esplicita in diverse forme: stupro, aggressione sessuale, molestie a sfondo sessuale, rapporti sessuali subiti sotto minaccia, costrizione alla prostituzione e/o alla tratta.
Una Donna vittima di una forma di violenza sessuale subisce un’imposizione, un’estorsione coatta, una violazione del consenso.
L’umiliazione, il dolore fisico, la violazione della libertà di scelta e di parola provocano profondi traumi psicologici nella vittima.
Le violenze subite ledono la dignità e l’integrità della persona, della donna che si trova costretta in una relazione con il carnefice.
I meccanismi che si instaurano a seguito di una violenza sessuale, di un abuso o uno stupro comportano paura di morire, sfiducia negli altri e vuoto interiore nelle vittime. Il senso di colpa, il silenzio e la vergogna accompagnano la quotidianità di queste donne.
Qualche volta può accadere che rumori, odori, immagini, luoghi e persone possano riportare alla mente parte dell’avvenimento traumatico. Si chiamano flashback, e sono segnali i tipici di un Disturbo post traumatico da stress (PTSD).
Chiedere aiuto, trovare il coraggio di denunciare la violenza può rappresentare il primo passo per la rinascita.
Articolo scritto in collaborazione con la tirocinante, dr.ssa Francesca Santocori e supervisionato dalla dr.ssa Sonia Miinati