Mindfulness

I benefici della Mindfulness.

 • di Gabriella Attimonelli • Vi è mai capitato di guidare, stendere i panni, alzare i pesi in palestra in modo automatico, con la testa completamente rapita da altro? O di spostare delle cose e non ricordare di preciso dove siano andate a finire?

Ecco, è in queste occasioni, dove la mente si allontana dall’esperienza precisa del qui ed ora, e la Mindfulness può intervenire a recuperarla e focalizzarla su quel preciso momento. Stiamo parlando della capacità di portare l’attenzione al presente in maniera intenzionale e sospendendere il giudizio, e ciò determina una maggior consapevolezza delle esperienze che viviamo.

Mindfulness significa essere consapevoli del momento presente, prestando attenzione, deliberatamente e senza esprimere un giudizio sull’esperienza.

La capacità di essere presenti a se stessi è una delle nostre capacità innate. Tutti noi sappiamo cosa significa essere concentrati, presenti, attenti al momento presente, man mano che il momento presente passa e si realizza. Aumentare la consapevolezza dei nostri stati mentali, cioè delle emozioni, dei pensieri e delle sensazioni fisiche, accresce la nostra flessibilità mentale. In questo modo vengono meno gli automatismi, e la mente diventa più lucida. Questo significa che molto più probabilmente reagiremo alle situazioni, anche quelle di difficoltà, con delle vere e proprie risposte piuttosto che con delle reazioni impulsive: come se d’un tratto quella sorta di pilota automatico che normalmente affianca i nostri processi mentali più “scatenati” si spegnesse e lasciasse spazio al vero io.

La Mindfulness deriva dal buddismo theravada, ma l’utilizzo che ne viene fatto è “laico”, ossia viene portata avanti per i benefici effetti che ha sul corpo e sulla mente e non presuppone una conoscenza dell’approccio theravada.

Poco più di rent’anni fa, un biologo molecolare, durante una seduta di meditazione, ebbe la geniale idea di introdurre questa tecnica negli ospedali. Era il 1979 quando John Kabat-Zinn abbandonò la carriera scientifica per fondare una clinica per la riduzione dello stress presso il Massachusettes University Hospital. Quest’idea nasceva dal beneficio personale che il biologo stesso ne aveva ricavato e partiva dalla considerazione che lo stress prolungato, innesca delle modalità disfunzionali di risposta che possono portare a malattie fisiche e disturbi emotivi. Focalizzando l’attenzione sul corpo, sui processi percettivi, sulle cose nella loro essenza, si interrompono le risposte automatiche e si possono maturare delle migliori risposte. Anzi possiamo dire che, interrompendo il pilota automatico, smettiamo di “reagire” e incominciamo a “rispondere”. Successivamente, nel 1990 Kabat-Zinn pubblica il suo primo libro: “Vivere momento per momento” sul protocollo MBSR (riduzione dello stress basata sulla mindfulness). Alla fine degli anni 90, sono già più di 400 i centri ospedalieri che offrono l’MBSR, tanto che  il mondo scientifico inizia ad interessarsi al fenomeno, pensando di applicare il programma a specifiche problematiche psicologiche, da cui deriverà il protocollo MBCT- Terapia cognitiva basata sulla mindfulness per la depressione.

Oggi, la MBCT e la MBSR sono impiegate per affrontare numerose patologie quali l’ansia, stress, esaurimento, traumi, dolori cronici, alcune forme di cancro, psoriasi, disordini alimentari, dipendenze e disturbo ossessivo compulsivo.

Provate ad immaginare una musica che accompagni la lettura di questo articolo e vi avvicini minimamente ad una piccola sensazione di benessere, bene non dovrete immaginarla ma solo ascoltarla qui:

https://youtu.be/9qvglWAHDak

La Mindfulness è anche musica, dolce e melodica che possa accompagnarvi nel vostro percorso di scoperta della consapevolezza. Vediamo insieme i benefici di questa nuova tecnica.

Sul piano fisico la Mindfulness:

Rafforza il funzionamento generale del corpo, ovvero la sua capacità di guarigione, le risposte immunitarie, la reattività allo stress. In particolare:

Nel dolore cronico: aiuta ad accogliere il dolore, attraverso la pura osservazione della sensazione dolorosa periferica (sede, densità,  temperatura, oscillazione nel tempo) distinta dalle componenti emotive associate (impazienza, paura, rabbia, tristezza).

Nelle malattie cardiovascolari permette di ottenere una riduzione significativa della pressione arteriosa, della resistenza all’insulina e delle aritmie cardiache.

Sostiene l’impatto di malattie croniche o degenerative, (AIDS, distrofia muscolare, cardiopatie, ictus, disturbi respiratori, diabete, acufene, ecc.) attraverso la coltivazione dell’accettazione.

Riduce il colesterolo agendo come riduzione o prevenzione dei sintomi patologici, ad esso associati.

Permette di liberarsi dalla dipendenza da sostanza: fumo, alcool e droghe.

Aiuta a rallentare il decadimento cognitivo provocato dall’invecchiamento e migliora la qualità della vita nella terza età.

Sul piano psichico la pratica di  mindfulness:

Aiuta a riconoscere le emozioni e a localizzarle nel corpo.

Migliora la capacità di regolare stati emotivi disturbanti senza mettere in atto fughe difensive o strategie disfunzionali e dannose.
Permette un decremento nella proliferazione delle emozioni negative: le stesse, quando emergono, vengono percepite come meno dolorose ed invasive.


Sul piano relazionale la pratica di mindfulness:

Sviluppa una mente non giudicante che permette di incontrare l’esperienza così come è e valutarla senza stereotipi o luoghi comuni.

Sviluppa una rinnovata capacità di ascolto, profondità e una maggiore disponibilità verso gli altri.

Permette un maggiore accesso alle possibili risorse interiori ed alle proprie qualità personali.

Sul piano professionale la pratica di mindfulness:

Aumenta la possibilità di comprensione degli altri e delle loro problematiche, poiché stimola e migliora l’innata capacità empatica.

Aumenta le capacità di problem solving e di gestione del “not knowing” per affrontare le difficoltà che si incontrano sul percorso.

Sono diverse le strade che conducono alla Mindfulness e che si apprendono con la pratica. Una è quella del corpo, l’altra è quella delle sensazioni, la terza è quella delle emozioni: eccole in estrema sintesi. La pratica del body scan, per esempio, che viene insegnata durante le lezioni, permette di prestare attenzione al corpo. Ecco allora che ci possiamo concentrare sul respiro, poi sulle mani, poi sui piedi che appoggiano a terra. Questo, permetterà di ascoltare le sensazioni che proviamo toccando con la mano il bracciolo della sedia o cercando la posizione più piacevole e ci permetterà di accogliere pensieri ed emozioni scevri da ogni giudizio.

La Mindfulness ci consente di fare un’esperienza del mondo completamente nuova attraverso la consapevolezza, la conoscenza profonda del nostro corpo e gli schemi della nostra mente.

 

Non mi resta che augurarvi una buona CONSAPEVOLEZZA, sapendo che l’unica cosa di cui possiamo essere certi è che tutto cambia continuamente.

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Gabriella Attimonelli

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